Paul Tripp mr Imagination (for permission by cbs©)
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Inventare: un’arte del far da sé di oggi

Self-publishing, blog, social… uno dei precursori della narrativa moderna, il poeta e scrittore tedesco Georg Friedrich Philipp Freiherr von Hardenberg, più noto come Novalis, scrisse: «Se oltre alla Logica avessimo anche una Fantastica, allora, sarebbe stata scoperta l’arte dell’inventare». Senza regole è possibile mantenere il rapporto con il proprio pubblico?

L’immaginazione nasce dal desiderio e muove dal rifiuto delle cose così come stanno… Quando immaginiamo mondi nuovi, apriamo le finestre al desiderio. Il desiderio di sovvertire l’ordine costituito delle cose, l’ordinario. Nasce così il conflitto che serve a scrivere e ad avere visioni: “immaginare” significa creare immagini. Inventare per ribaltare luoghi comuni, fare ipotesi fantastiche, generare mostri buoni e cattivi…

Ci siamo? Ci siete?

Bene, allora siamo al punto di dover precisare regole e seguire confini (sì, proprio dei limiti) per seguire il percorso del treno dell’immaginazione, come quello di Mr. Immaginazione (l’attore Paul Tripp nel primo spettacolo dedicato alla fantasia e ai bambini trasmesso in CBS dal 1949 al 1952, in foto).

I mondi fantastici, le realtà immaginate, devono anch’esse beneficiare di una Logica… la Logica della fantasia, di inventare… Ah, se solo qualche filologo o filosofo dell’era moderna avesse scritto almeno una volta di Fantastica come hanno fatto in tanti sulla Logica!

Di questi tempi sentiamo parlare di Storytelling e di Self-publishing: sono ipotesi di sviluppo di una comunicazione libera di inventare elementi, persone e cose della nostra realtà. Ed è diffusa da uno a tanti e da tanti a tanti (pensiamo alla condivisione dei collegamenti su Facebook e in altri social come Instagram, Twitter e LinkedIn). La responsabilità dei contenuti appartiene quindi tutta a chi crea i contenuti. L’autore se ne fa interprete e manutentore (corregge, declina e coniuga i significati, destina eventuali messaggi). Rimane un solo dubbio: “CHI E’ L’AUTORE?”

La qualità dei suoi elaborati sarà stata proporzionale al tempo e alla passione con le quali dovrà aver svolto il tema? Avrà usato con coscienza la sua immaginazione? Ci sarà sviluppo nelle sue idee? Esiste una progettualità del suo inventare?

Gli editori, una volta, avrebbero potuto limitare i danni dell’attuale esondazione di contenuti e la (onni-)presenza di autori “senza licenza”… ma il mestiere di editore, così come s’intendeva una volta, cioè con un ruolo da genitore adottivo dello scrittore, del saggista o del comunicatore, bè… ormai quella funzione di mentore è in disuso!

E allora via al self-publishing del signor Rossi… tutti a pubblicarsi e a inventare su Blog e social i propri incredibili contenuti…

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