karin shubert in Le Ore
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Le Ore: un anti-eroe del passato

MITI D’OGGI nr. LVIX

Per chi ha scritto il suo romanzo di formazione tra metà Settanta e metà Ottanta, la rivista Le Ore era la più elevata soglia del proibito, il paese di Mordor dove gettare l’Anello.rivista le ore

Molto prima di YouPorn furono…

Le Ore

La classica storia italiana di un giornale d’attualità che si trasforma in rivista porno sfruttando le maglie di regole sulla censura che vanno affievolendosi e riciclando, all’inizio, materiale che viene dalla promessa terra scandinava. Dietro c’è un editore d’assalto, quel Francesco Cardella che finirà poi dietro intrighi oscuri come gli assassini di Rostagno e di Ilaria Alpi.

La vera fortuna de Le Ore la fece Ilona Staller. Lei era il Messi del porno classico, insieme a Karin Schubert, Paola Senatore e, in una fase successiva, la compianta Moana Pozzi. Uccisa dal video, la ricordiamo per l’estasi del polso che in molti seppe scatenare…

Contributo di Riccardo Ventrella (Responsabile Comunicazione Fondazione Teatro della Pergola e ‎Fondazione Teatro della Toscana), tratto per cortese concessione da https://www.facebook.com/riccardoventrella)

Per saperne di più… su Le Ore

Le Ore (della Settimana) è stata una rivista italiana. Dedicata fino al 1967 all’attualità cinematografica e culturale, dal 1971 è uscita come rivista erotica e dal 1977 come rivista pornografica.

La prima serie de Le Ore

viene fondata nel 1953 come rivista di attualità cinematografica da nomi come quello di Salvato Cappelli, Giuseppe Trevisani e Pasquale Prunas, attivi nel campo del fotogiornalismo e costituisce un’esperienza formativa importante per giornalisti e fotografi che saranno attivi per tutto il secondo dopoguerra come ad esempio Mario Dondero.
La formula di questa rivista, innovativa per l’epoca, era quella di un giornale formato quasi esclusivamente da fotografie, in cui i testi scritti erano costituiti sostanzialmente dalle didascalie alle immagini.
I servizi sulle attrici non mancavano, ma erano sempre castigati. A partire dagli anni sessanta comincia a occuparsi anche di politica, su posizioni di area socialista. Il settimanale vantava anche pagine culturali tra cui la pagina che settimanalmente scriveva il poeta Salvatore Quasimodo. La rivista viene distribuita fino al 1967.

La seconda serie de Le Ore

Riprende le pubblicazioni nel 1971 come rivista erotica, con editore Francesco Cardella, dapprima softcore (con organi maschili coperti e assenza di rapporti sessuali espliciti) per poi pubblicare immagini sempre più trasgressive.
Nel febbraio 1977 variazioni permissive del diritto italiano in materia di buon costume consentono al settimanale di trasformarsi in una rivista hardcore, avvalendosi, soprattutto all’inizio per ovvia e momentanea carenza di materiale fotografico nazionale, di collaborazioni con testate francesi dell’International press e di ristampe di vecchie gallerie pornografiche scandinave.
All’epoca la direttrice è Maria Jatosti.

Le Ore, il settimanale che scotta

Nell’inverno del 1983 la rivista inizia il sodalizio con Ilona Staller, salutato con tanto di pubblicità cartellonistica, legittimando in Italia definitivamente la pornografia e affermando la figura della pornostar. Nel corso degli anni molte altre attrici, cantanti e showgirl appariranno sulle pagine della rivista, coinvolte in scene più o meno hard: tra le tante, Marisa Mell, Karin Schubert, Paola Senatore, Patty Pravo, Minnie Minoprio.

Dopo alcuni anni di declino, nel 1987 la rivista torna al successo grazie alla collaborazione con Moana Pozzi, che durerà fino alla morte dell’attrice. Con l’avvento del home video nei primi anni novanta, la morte di Moana e l’addio alle scene di Cicciolina, il successo della rivista è andato via via scemando fino alla cessazione delle pubblicazioni nel 1996.

(da WIKIPEDIA)

 

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